Stamani dietro alle mie spalle si sono seduti cinque o sei ragazzi e ragazze, sicuramente studenti, di quattordici, quindici anni, tutti con accento toscano, e ne ho notato uno perché sembrava entusiasta di questo viaggio in treno e di quello che vedeva dal finestrino: mi ha fatto tenerezza perché tutto sembrava una sorpresa, ''guarda, i Renai, d'estate se non si va al mare si va lí a fare il bagno e ci sono anche le moto d'acqua, quelle dove si puó stare anche in piedi... guardate quelli sono aerei da guerra, sí, sí, sono caccia, guardate come sono belli, ecco l'aeroporto, te ci sei mai stato in aereo? io mi ci sono sentito male, mi ha dato tanta noia... GLI ZINGARI!! lo sapete che il nonno di mia mamma era un capo degli zingari?...''
Io mi sono alzata per scendere e li ho visti in faccia: erano tutti di colore diverso ed ho pensato che davvero, nonostante tutto, nonostante noi grandi, l'integrazione é a portata di mano.
giovedì 15 gennaio 2009
LE STORIE DEL TRENO 5
Pubblicato da
isa
alle
18:15
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