In fondo non è poi una grande pensata, perchè mia nonna utilizzava così l'olio usato, ed io ho abbastanza anni da ricordarmi di averla vista andare a dormire facendosi luce con la "lucerna", che riempiva con olio da un recipiente bisunto dove aveva raccolto parsimoniosamente i fondi delle oliere e l'olio di cucina (l'elettricità c'era, ma lei preferiva tenere le luci spente, se non era strettamente necessario). Mi ricordo che odoraccio faceva questo recipiente, di rancido, ma non proprio, di olio vecchio, un odore così caratteristico che ho sempre sentito dire dai miei, quando si mangiava qualcosa di grasso non proprio freschissimo, 'sa di olio di lucerna'.
La lucerna era un oggetto bellissimo per noi bambine, con le sue tre luci, il manico lungo per portarla in giro, e gli attrezzi appesi con una catenella al fusto, le pinzette a forbice per scorciare lo stoppino quando cominciava a fare troppo fumo, un cappuccetto per soffocare la fiamma al momento di spengere, un ferretto appuntito per ripulire i beccucci degli stoppini, il tutto di un ottone un po' sporco che aggiungeva bellezza. Peccato non ho una fotografia, cercherò di procurarmela.
Insomma, quest'estate ho fatto un po' di prove ed ho scoperto quanto è utile l'olio del fritto per illuminare il giardino con eleganza, risparmiando e riciclando qualcosa che normalmente è molto difficile smaltire.

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