giovedì 29 ottobre 2009

NOI

Inizia male, tutti sono troppo perfetti, i ragazzi buoni e coscienti di sé, dialogano con gli adulti che hanno sempre le parole giuste e fanno le scelte giuste, il tutto accompagnato da un mieloso catalogo di oggetti di modernariato...anche il drammatico bombardamento del quartiere di San Lorenzo resta un po' appiattito nella caramellositá dello stile.
Un romanzo da stroncare? No, dopo gli anni della guerra e quelli del boom economico il racconto prende il volo, il ricordo delle deportazioni e dei bambini ebrei usati come cavie dai nazisti è un pugno nello stomaco, i personaggi acquistano spessore e vita propria negli anni di piombo, il futuro offre uno scenario quasi plausibile e l'ostinata conservazione della memoria e della propria umanitá da parte di pochi pone i protagonisti al pari dei ribelli di 1984 di Orwell e di Fahrenheit 451 di Bradbury, contro tutte le dittature ''democratiche'' del nostro tempo.

NOI, Walter Veltroni, ed. Rizzoli

giovedì 22 ottobre 2009

EX-VOTO

Questo argine nel 2005 é franato con la pioggia senza danneggiare automobili né tantomeno coinvolgere persone: da allora avevo deciso di mettere una specie di ex-voto e oggi lo abbiamo fatto.

giovedì 1 ottobre 2009

SPAGNA 2009, Diario di bordo, finalmente

Non ho più scritto del viaggio in Spagna di questa estate, imbrogli vari e svariate cure mi hanno distolto, meglio, così ricordo solo quello che più mi ha colpito, e che ha dato l'impronta alla vacanza.
Di Bilbao ho già scritto, tutta la costa fino in Galizia però è piena di grattacieli sul mare e case costruite ognuna come gli è parso meglio, senza il minimo progetto paesaggistico: evidentemente c'è stata una crescita tumultuosa dopo la dittatura, un po' come da noi negli anni '60. E' però comunque interessante, si vede una Spagna al di fuori delle rotte superturistiche, sono posti di mare, alcuni abbastanza belli, frequentati da Spagnoli, non ci sono molti turisti stranieri.

20 luglio, Turistos fai da te...Partiamo pieni di speranze alla volta di Altamira con le sue pitture rupestri, arriviamo abbastanza presto, troviamo anche subito il parcheggio e ci precipitiamo a comperare i biglietti per la visita; la signorina al banco ci dà tutte le mappe della zona, ci spiega come si svolge la visita (vedremo molte riproduzioni, poichè gli originali all'interno delle grotte sono giustamente troppo preziosi per esporli a migliaia di persone), ci dice gli orari e lascia scivolare lì che comunque oggi le grotte sono chiuse, è lunedì... La delusione è atroce, questo era uno dei punti focali del viaggio, ora che facciamo, sai che? lasciamo perdere questa Altaminchia. andiamo a cercarci qualche altra grotta minore: scelta premiante, le Cuevas El Castillo e Monedas sono interessantissime, si vedono gli originali, le guide sono persone gradevoli che spiegano il giro con molta proprietà e siamo un gruppetto solo di una quindicina di persone: bellissima esperienza.

21 luglio

Qualche giorno in montagna, sulla Cordillera Cantabrica, Massiccio "Picos de Europa", la montagna non ci ha voluto, prima una bolla di caldo a 47 gradi, il giorno dopo vento forte che blocca la funivia, la mattina dopo nebbia fitta, ci spostiamo verso ovest, saliamo ai Laghi Covadonga, dopo un tornante una visione fantastica di monti azzuri e verdi che si inseguono, e, in fondo, il mare... Dura solo 20 secondi, poi tutto torna nella nebbia, e non vedremo altro.



24 luglio, Oviedo, nelle Asturie, bellissima città, chiedo stentatamente un "cafè frio" e mi propongono "cafè con jelo", mi portano un espresso ed un bicchiere con due cubettoni di ghiaccio: verso l'espresso sul ghiaccio e mi gusto questa semplicissima e rinfrescante bevanda.
Nel pomeriggio entriamo in Galizia, a sera a San Fiz do Seo ci accoglie un piccolo campeggio in un posto improbabile, in questa zona ci sono vari altri campeggi, tutti in minuscoli villaggi, distanti fra loro quanto si può fare a piedi in un giorno... stiamo facendo in camper il percorso del Camino di Santiago.

25 luglio, un paio di giorni sulla costa galiziana, che è veramente bella, anche se straziata in più punti dalle pale eoliche che a centinaia arrivano fino al mare e dalle solite costruzioni disordinate.

Muxia sul Cabo Tourinan nella zona chiamata Costa da Morte è una bella cittadina, ricca di siti storici e tappa del Camino di Santiago. Il capo si spinge nell'Oceano con la Chiesa della Virgen da Barca, che sorge nel luogo di un antico culto megalitico di cui rimane un monolito, La Pedra d' Abalar, pietra oscillante che risana dalle malattie.
Un monumento inoltre ricorda il disastro ambientale del 2002, quando la petroliera Prestige inondò di petrolio questa costa.



Qualche gita lungo la costa ci mostra scogliere bellissime, piscicolture devastanti, romantici fari, ma l'impressione generale è che i galiziani non amino troppo il loro mare, le case sono rivolte verso l'interno, qui non sembra che il ritmo delle maree possa regolare la vita degli abitanti come invece si avverte dovunque in Bretagna...


27 luglio

Finalmente Santiago de Compostela, città ancora medievale, le strade pullulano di gente, e di rumore, tutti fanno tutto contemporaneamente, chi arriva, chi prega, chi canta sul sagrato del Duomo, chi parte, chi mangia, chi ha ricevuto la Compostela e la maglietta "ho camminato fin qui", turisti, pellegrini, religiosi, facciamo la fila dentro il Duomo per vedere la tomba dell'Apostolo Giacomo e lì c'è una targa che ricorda la visita di Giovanni Paolo II; come sempre mi commuove, come il ricordo di un'altra epoca.

Nel pomeriggio andiamo a Capo Finisterre, e troviamo il cippo del chilometro zero del Cammino: dopo l'arrivo a Santiago i pellegrini hanno ancora questa tappa, e l'usanza vuole che arrivati qui facciano il bagno nell'oceano, raccolgano alcune conchiglie e brucino un indumento portato lungo il percorso. La scogliera infatti è costellata delle tracce di piccoli falò accesi nel tempo dai pellegrini e i resti degli oggetti bruciati sono i più disparati: dalla giacca a vento agli scarponi, dallo zaino addirittura ai bastoncini da trekking.


30 luglio, siamo già sul ritorno, due giorni per riattraversare con calma la Spagna, Barcellona è caotica come la ricordavo, andiamo al Forum, è molto caldo e ci riposiamo all'ombra nella zona mare pubblico.
Due sole immagini per finire: vedo una ragazza giovane, vestita, ma bagnata, e mentre penso che le abbiano fatto uno scherzo, ne vedo un'altra e poi un'altra, mi rendo conto che sono mussulmane e quindi non hanno la possibilità di stare al mare in costume da bagno.
Poco dopo, tornando verso il centro, vedo un tale che spinge un carrello del supermercato pieno stracolmo di ritagli di filo elettrico, però non capisco cosa sto vedendo. Poi vedo una ragazza, sembra una zingara, che a mani nude sta smontando un'insegna di negozio abbandonata vicino ad un cassonetto e mette quello che recupera in un carrello da supermercato: ora ho capito, queste persone passano la giornata a recuperare quello che noi buttiamo via, seguono un loro piccolo commercio per il riciclo e non devono chiedere l'elemosina. Li ammiro e li compatisco.