giovedì 25 dicembre 2008

IL GIARDINO DI NATALE

Un giretto in giardino dopo mangiato, il tempo è brutto, però non mancano nemmeno in dicembre dei motivi interessanti. Alcune piante fioriscono, altre sono in abito invernale, quasi più bello di quello estivo...

La Rosa di Natale, Helleborus foetidus, in ritardo, ma sta per fiorire. 

Petasites fragrans, detta Vaniglia da inverno, dopo le prime gelate sta mettendo le nuove foglie ed insieme i fiori,  che ammorbidiscono il freddo con il loro inaspettato profumo. 

Le bacche colorate di Iris foetidissima, una pianta spontanea che, dopo una fioritura abbondante in giugno di iris blu-viola poco vistosi, accompagna il giardino anche in inverno.

Queste Giunchiglie sono state ferme per almeno quindici anni, tirando fuori solo foglie, e spesso ho tentato di disfarmene, poi improvvisamente si sono messe a fiorire ogni dicembre, e i fiori sono profumatissimi.

Il Pungitopo, Ruscus aculeatus, con le sue bacche rosse, a Natale non può mancare.

AUGURI


Disegno di Simone quando era piccolo

venerdì 19 dicembre 2008

OLIO USATO: UNA PENSATA DI GRANDE SUCCESSO


In fondo non è poi una grande pensata, perchè mia nonna utilizzava così l'olio usato, ed io ho abbastanza anni da ricordarmi di averla vista andare a dormire facendosi luce con la "lucerna", che riempiva con olio da un recipiente bisunto dove aveva raccolto parsimoniosamente i fondi delle oliere e l'olio di cucina (l'elettricità c'era, ma lei preferiva tenere le luci spente, se non era strettamente necessario). Mi ricordo che odoraccio faceva questo recipiente, di rancido, ma non proprio, di olio vecchio, un odore così caratteristico che ho sempre sentito dire dai miei, quando si mangiava qualcosa di grasso non proprio freschissimo, 'sa di olio di lucerna'.
La lucerna era un oggetto bellissimo per noi bambine, con le sue tre luci, il manico lungo per portarla in giro, e gli attrezzi appesi con una catenella al fusto, le pinzette a forbice per scorciare lo stoppino quando cominciava a fare troppo fumo, un cappuccetto per soffocare la fiamma al momento di spengere, un ferretto appuntito per ripulire i beccucci degli stoppini, il tutto di un ottone un po' sporco che aggiungeva bellezza. Peccato non ho una fotografia, cercherò di procurarmela.
Insomma, quest'estate ho fatto un po' di prove ed ho scoperto quanto è utile l'olio del fritto per illuminare il giardino con eleganza, risparmiando e riciclando qualcosa che normalmente è molto difficile smaltire.


Ci vuole un recipiente basso, una falda di stoppa ed un ferretto per tenerla in parte fuori dall'olio, versare l'olio, impregnare bene la stoppa e accendere; una scodellina d'olio dura parecchie ore e al buio fa compagnia. Se il recipiente ha anche un coperchio, si spegne facilmente la fiamma e si protegge l'olio rimasto.Ci sono solo due avvertenze, non mescolare con l'olio del commercio per le lampade da giardino perchè si incendia tutta la superficie, ed usare un recipiente basso perchè l'olio sale per capillarità nella stoppa molto lentamente, quindi in un recipiente alto ne brucia di più di quanto ne riesca a salire, consumando così lo stoppino.

martedì 16 dicembre 2008

FOTO AUTUNNALE

mercoledì 10 dicembre 2008

NON CI SONO PAROLE

www.nuovostileitaliano.it
Tanto per saperlo, questa immagine ributtante è la pubblicità di una ditta di gioielli (ma chi se li mette?). Ci deve essere qualche pubblicitario che ha pensato, sbagliando, di essere in grado di fare una provocazione, ma è possibile che in questa azienda non ci sia stato un cane che si sia accorto dell'abisso di cattivo gusto in cui stava sprofondando?
Per parte mia, ho scritto una mail di protesta al contatto sul sito web, chissà se gli verrà qualche dubbio...
Forse esagero, ma sono schifata.